martedì 17 maggio 2011

17 maggio

Il 17 maggio è festa nazionale in Norvegia, e io ripenso ai mesi trascorsi lì.
Alla parata vissuta il 17 maggio 2001, dopo una notte insonne di festeggiamenti nel chiarore della primavera scandinava. A quanto ci sembravano estivi i 15°C, dopo aver patito i -20: siamo stati tutto il pomeriggio a prendere il sole in canottiera, proprio come gli amici norvegesi, che di quel sole non sprecano nemmeno un raggio.
Alla parata dei Russ, goliardici diplomandi, e a quella ufficiale con autorità e cittadini in abito tipico.
Alle bandiere che sventolano nelle strade e nei giardini.
Ma soprattutto ripenso a cos'è stato per me vivere lì. E' stato aprire gli orizzonti di mente e cuore, conoscere davvero me stessa e affrontare in prima persona tutte le difficoltà. E' stata l'emozione della prima aurora boreale e la tristezza della prima domenica in solitudine, senza sapere dove andare, cosa fare.
E' stato camminare nei boschi cercando alci e prendere la nave postale come se fosse l'autobus.
E' stato vedere i gabbiani che volano sulla neve e le case con l'erba sul tetto.
Tutto nel mio cuore.

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